A tutti i bimbi piace mostrare al mondo le proprie conquiste e questo li porta ad impegnarsi per raggiungerle. Se il primo approccio con lo studio farà vivere al bambino dei piccoli successi, questi ne sarà molto orgoglioso e sarà motivato ad andare avanti, se invece gli farà sperimentare fatica eccessiva che poi non è ripagata dai successi sperati, ciò lo porterà ad evitare i compiti. Pertanto bimbi che fanno più fatica sono naturalmente portati ad evitare di studiare e possono raggiungere risultati scolastici peggiori dei compagni. Queste difficoltà richiedono un'attenzione particolare perchè potrebbe trattarsi di un disturbo specifico dell'apprendimento detto anche DSA. Un bambino con questo tipo di disturbo è intelligente, può avere una intelligenza nella norma o addirittura superiore, ma, per quanto possa sforzarsi, fa fatica in alcune attività come scrivere, leggere e usare i numeri.
Ma se osserviamo che un bimbo fa tanta fatica con i compiti, come possiamo stabilire se si tratta di DSA?
La diagnosi viene fata da un esperto che, valutando la storia di sviluppo del bambino, valutando come si comporta nella quotidianità, e attraverso l'osservazione e la somministrazione di test specifici, stabilisce se si tratta effettivamente di un disturbo dell'apprendimento. In tal caso, pur essendo un bambino intelligente, ottiene prestazioni nella lettura, scrittura o calcolo, significativamente peggiori rispetto a quanto ci si aspetterebbe per la sua età ed istruzione.
Il disturbo dell'apprendimento può riguardare la lettura, la scrittura o il calcolo. Quando il bambino legge troppo lentamente e commette errori di lettura ci troviamo davanti ad una dislessia, spesso l'impegno necessario per leggere è tale, da compromettere la capacità di comprendere quello che si legge. A volte, però, nonostante una velocità di lettura adeguata all'età e senza errori, alcuni bambini possono comunque manifestare importanti difficoltà di comprensione del testo. Anche in questo caso siamo davanti ad un DSA, in quanto comprendere un testo scritto richiede delle abilità specifiche che possono essere deficitarie anche in un bambino con intelligenza nella norma. Quando il bambino fa tanta fatica a scrivere, non rispetta gli spazi del foglio o le dimensioni delle lettere oppure è particolarmente lento nell'esecuzione scritta, potrebbe trattarsi di disgrafia. In questo caso il bambino presenta grosse difficoltà nel coordinare la mano per poter scrivere. Se invece il bambino commette spesso errori ortografici, nonostante venga regolarmente corretto e gli siano state insegnate le regole della lingua, parliamo di disortografia. Infine, se il bambino continua a commettere errori in matematica, sembra non riuscire ad imparare le tabelline o a fare le divisioni, parliamo di discalculica.
Il disturbo specifico dell'apprendimento fa parte dei disturbi del neurosviluppo, questo vuol dire che le difficoltà riscontrate non scompaiono, ma con un tempestivo intervento riabilitativo, il bambino può apprendere e automatizzare modalità di compensazione che gli consentano di raggiungere i traguardi scolastici che desidera. La diagnosi precoce è veramente importante, anche se possiamo parlare di dislessia solo alla fine della seconda elementare e di disgrafia o discalculia solo alla fine della terza elementare, è importante intervenire ancora prima.
Quali i possibili interventi precoci?
Molti bambini con disturbo specifico dell'apprendimento hanno una storia di disturbo specifico del linguaggio in età prescolare, per il quale è molto utile un intervento logopedico, o di disturbo della coordinazione motoria, per il quale è molto importante un intervento neuropsicomotorio. Con l'ingresso alla scuola elementare, se il bambino manifesta grosse difficoltà nella letto-scrittura, verso la fine dell'anno scolastico è possibile valutare il rischio di disturbo specifico dell'apprendimento. In questo caso, un intervento precoce, anche se non possiamo ancora formulare una diagnosi, può aiutare notevolmente il bambino a compensare le proprie difficoltà. Le diagnosi di disgrafia e discalculia, invece, possono essere formulate solo alla fine della terza elementare, ma già prima possiamo valutare cadute significative in queste abilità che richiedano un intervento precoce. L'intervento può essere effettuato da uno psicologo o da un logopedista e va costruito in base al profilo specifico del bambino.
Non solo disturbo dell'apprendimento.
Non va trascurato neanche il ruolo del successo o insuccesso scolastico sull'autostima, l'ansia e l'umore. Un bambino che si accorge di fare fatica, di avere maggiori difficoltà rispetto agli altri, che viene continuamente ripreso perchè 'deve esercitarsi di più' o perchè è 'intelligente ma non si applica', potrebbe maturare scarsa fiducia in se stesso e nelle proprie capacità, abbassamento dell'autostima, ansia legata alle prestazioni scolastiche e abbassamento dell'umore. L'ansia, la bassa autostima e l'umore basso possono influire sulle relazioni con i pari, portando il bambino ad avere difficoltà relazionali. Un bambino che fa fatica a fare amicizia perchè si stima poco e ha poca fiducia in se stesso, si stimerà ancora meno in un circolo vizioso che si autoalimenta. L'intervento ad opera dello psicologo, pertanto, mira anche a lavorare sugli aspetti emotivi e ad aiutare il bambino in questo senso.
Intervenire sull'apprendimento, quindi, aiuta il bambino ad avere consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza, ad aumentare la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità e, di conseguenza, ad affrontare la scuola e le relazioni con i compagni con maggiore serenità.